Un ricordo dei tempi che furono

La nuova vita di un vecchio scorbutico

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    La vita è misteriosa. Capace di toglierti tutto, di strappare la tua anima pezzo a pezzo fino a ridurla a brandelli per poi permetterti di rimetterla insieme, più forte e resistente. Ti mette alla prova. E tu non puoi fare altro che reagire ad essa, accettandola per come viene e imparando a tue spese a dover essere più forte di lei. Anche perchè se non lo fai finisce per distruggerti, sia mentalmente che fisicamente. Cole sapeva bene tutto questo, d'altronde con lui era sempre stata spietata. Come se avesse trovato in quel mago un sacco da boxe da colpire ripetutamente e con sempre più violenza. Ma per quanto la vita colpisse forte, proprio come quel sacco tornava comunque indietro al suo posto, magari malconcio ma pronto a ricevere altri colpi. Aveva visto morire la donna della sua vita, il suo migliore amico ed i suoi genitori in un unico momento, e come se ciò non bastasse fu lui stesso ad aver commesso tale atto. Ma la verità era che fu messo davanti ad una scelta terribile, obbligato a scegliere tra la vita dei suoi cari o quella di numerosi piccoli innocenti. Non si pentì mai di averli sacrificati, ma il rammarico di non averli potuti salvare ed il rancore nei confronti di chi gli aveva rovinato la vita, rimasero con lui per tutti gli anni a venire. Ancora oggi, dopo tutto questo tempo, quelle immagini fissate nella sua mente spesso lo tengono sveglio durante la notte. è il suo fardello e per quanto pesante sia non si è mai arreso a portarlo.
    Quell'evento lo mise a conoscenza di un incombente pericolo, una minaccia potenziale per tutta l'umanità in qualche modo legata a lui. Una Bestia in grado di spazzare via villaggi interi in pochi minuti, messa nelle mani di un uomo folle a capo di una gilda di squilibrati e creature antiche dai poteri più disparati. C'era abbastanza materiale per prendere e scappare a gambe levate ma Cole non si tirò indietro, e nonostante il suo stato mentale gravemente turbato si prese le sue responsabilità, partendo alla ricerca di aiuto. Sapeva benissimo che da solo non cel'avrebbe mai fatta ed era fondamentale che trovare qualcuno di cui potersi fidare. Quel qualcuno fu la gilda Gold Phoenix, capitanata dal potente mago Hikaru. Insieme a loro potenziò le sue abilità di mago elementale ma soprattutto si creò una nuova famiglia, non di sangue ma nello spirito, con cui condivise momenti importanti sia nel bene che nel male. Affrontò missioni ed esami sempre puntando a quell'unico obbiettivo, diventare un guerriero più efficiente ed esperto per avere più chance di sopravvivere all'inevitabile scontro.
    Sembrava filare tutto liscio, la sicurezza in se aumentava di giorno in giorno così come le informazioni che otteneva su quella gilda, che scoprì chiamarsi Conduit, fino a quando non gli si parò davanti una donna. Qualcuno direbbe una donna non proprio normale, ma in un mondo dove interagire con gli elementi o possedere corpi in grado di secernere veleni è accettato, perchè mai una vampiressa non dovrebbe esserlo? Quella donna fu un'altra raffigurazione dell'ennesima prova che la vita lo aveva obbligato ad affrontare. Il morso fu il ricordo più vivido di quel momento. Quel dolore, misto al terrore di un qualcosa di inaspettato e follemente pericoloso, furono un colpo pesantissimo da assorbire. Divenne un vampiro, figlio dell'antica vampiressa Mary, quella Mary delle leggende a cui nessuno aveva mai creduto. A tutti gli effetti divenne un MOSTRO, una creatura dalla quale allontanarsi se si vuole salva la pelle. E la paura di lui la leggeva negli occhi dei suoi compagni di gilda ogni giorno, come quando affrontò Lux durante l'esame di rango S. Era tremendo da sopportare ma li capiva. Con il tempo imparò ad abituarsi a quella situazione e poco alla volta a controllare i suoi istinti, che sempre più raramente si facevano insaziabili. E quando la vita ritenne superata la prova, ecco che arriva il premio. Mary tornò da lui, gli disse tutto ciò che sapeva sui Conduit e soprattutto sbloccò in lui il potere vampiresco! Ora poteva scegliere quando trasformarsi e quando essere semplicemente Cole! Bastava soltanto voler diventare un vampiro e la trasformazione avrebbe avuto inizio, donandogli inoltre un notevole incremento in forza ed agilità oltre che nell'amplificazione dei cinque sensi.
    Fu quel potere, tempo dopo, a farlo sentire davvero pronto a compiere il suo destino. Gli ci vollero mesi di allenamenti, aiutato dal suo fratello di gilda Ramon, per essere davvero padrone di quella trasformazione ma alla fine tutta quella fatica portò i suoi frutti. Ormai era un guerriero di primo livello ed il suo potere aumentato a dismisura. Raccolte le ultime informazioni ed elaborato un efficace piano d'attacco, Arrivò infine il momento della resa dei conti, lo scontro finale tra le due gilde il cui apice si raggiunse con la sconfitta dei Conduit, la morte del loro capo e la presa in possesso dell'arma chiamata Bestia. Si scoprì che dietro ad essa non vi era altro che una bambina di poco meno di cinque anni, il cui potere innato era quello di trasformarsi in un mostro e la cui mente era stata riempita dei concetti e dettami malati dell'uomo che l'aveva controllata fino a quel momento. Vittima di numerosi esperimenti, non era più in grado di controllare quel suo potere, tanto da perderne il controllo ogni volta che ne faceva uso. Cole la vide per primo, accasciata a terra dopo aver ripreso le sue normali sembianze, e per la prima volta non ebbe il coraggio di fare qualcosa. Quella bambina era per lui un'incontrollabile arma di distruzione di massa, un vero e proprio pericolo vivente, eppure i suoi occhi videro in quel momento soltanto una bambina indifesa. Vittima di uomini crudeli, imparò a fidarsi di loro con la promessa della fine degli esperimenti su di lei, illudendosi di non poter fare nulla contro di loro pensando ingenuamente di non essere al loro livello. E dando loro ragione su tutto. Fece per darle un definitivo colpo di grazia, con la convinzione di farlo per l'umanità intera...ma quel colpo non partì mai. Cominciò a chiedersi come diavolo poteva una bambina essere in grado di fare tutto questo, come poteva essere davvero li ed essere davvero in grado di diventare un mostro così tanto forte. Provò una profonda tristezza per lei, con quel potere così grande da aver rovinato la sua ancor breve vita, e senza nessuno che davvero abbia mai voluto il suo bene. Cole ricorda ancora cosa disse ai suoi compagni di gilda quando le diede le spalle per ricongiungersi con loro, fissando negli occhi il capo Hikaru


    Me ne prenderò cura io... sarà pericoloso ma deve avere una possibilità, come l'ho avuta io con voi.

    Sapeva benissimo cosa avrebbe voluto dire un'affermazione del genere. Non avrebbe potuto portarla al covo dei Gold Phoenix. Non in quel momento. Non sarebbe stato saggio. La prese quindi in braccio, ringraziò i suoi fratelli della gilda, e si congedò da loro. Nei mesi successivi Cole non mancò di tenere aggiornata la gilda sui miglioramenti della piccola, che scoprì chiamarsi Niniel, e li avvertì del fatto che essa aveva perso la quasi totalità dei ricordi legati ai mesi passati sotto il controllo dei Conduit. Passarono gli anni e Cole insegnò alla bambina, ora divenuta una ragazza, tutto ciò che sapeva sul mondo e sulle gilde e le raccontava spesso delle avventure passate al fianco di Hikaru, Ramon e tutti gli altri membri della leggendaria gilda Gold Phoenix. Con la crescita la ragazza aveva sviluppato un carattere molto forte ma era decisamente più allegra e sorridente del proprio padre adottivo, che invece con il passare degli anni si era fatto se possibile ancor più orso di quello che già era da giovane. Non fu facile per lui crescere da solo una persona così complicata come Niniel ma alla fine si potè ritenere soddisfatto, tanto da scrivere nell'ultima lettera inviata ad Hikaru un molto poco criptico "sta per arrivare da voi un vero e proprio terremoto... mi raccomando trattatemela bene!". Arrivò infatti quel giorno, il giorno in cui Niniel uscì dalla sua stanza da letto, vestita comoda per poter affrontare un lungo viaggio e con lo zaino in spalla, dirigendosi fuori dalla piccola casetta in legno che Cole aveva costruito anni prima davanti la riva di un fiumiciattolo, che poco più avanti si immergeva nel verde del bosco. Trovò Cole seduto su una sedia a dondolo accanto la porta di casa, sotto l'ombra del piccolo portico in legno che aveva costruito, nel mentre che fissava il panorama di fronte a lui con una birra in mano e l'Amplificatore poggiato sul muro di casa, ripensando a tutto quello che aveva affrontato e a quale sarebbe stato poi il risultato finale.

    Papà! Allora io vado! Ho già preso tutto, acqua c'è provviste c'è mappa c'è bussola c'è...non manca niente! augurami buona fortuna e...grazie di tutto...

    Ricordati, quando arrivi chiedi di Hikaru e presentati, nome e cognome, non servirà altro per fargli capire chi sei. E comportati come ti ho insegnato, non farmi fare brutta figura....

    Tranquillo papà, appena arrivo spalanco la porta e strillo "Niniel McGrath è quiiiiiiii!!!". E ovviamente nessuno mi riconoscerà tranne un paio di vecchi brontoloni membri della gilda dei tempi tuoi

    Lei lo guardò negli occhi, lui non ricambiò lo sguardo, come ad averne paura. Sicuramente non voleva far notare alla ragazza il suo reale stato d'animo, un misto tra la felicità per lei e la tristezza di veder finire il più bel periodo della propria vita. Niniel sorrise, si chinò a dare un bacio sulla guancia al padre e lo salutò, allontanandosi da lui e senza voltarsi indietro. Lui non smise di guardarla finchè la lontananza non fu tale da farla sparire dietro l'orizzonte. Quando arrivò quel momento spostò lo sguardo verso la sua vecchia arma, la prese tra le mani e si mise a contemplarla, osservandola in tutte le sue ammaccature e notando quanto abbia comunque saputo resistere alle innumerevoli battaglie a cui aveva preso parte. Infuse quindi in essa una piccolissima quantità della sua energia facendogli emettere delle piccole scintille. L'arma costruita da Zeke era ancora viva come se al suo interno ci fosse la sua anima insieme a quella dei cari che aveva perso. Nonostante gli anni di inutilizzo era sempre stata li al suo fianco, a protezione sua e della sua eredità.

    mamma, papà, Zeke...Trish... io ho fatto tutto quello che potevo, ora è in mano vostra...

    Infine si alzò in piedi, terminò di bere la birra e rientrò in casa.


    Edited by Shaq - 6/6/2021, 03:15
     
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